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Iva sugli infissi, come si calcola

L’applicazione dell’IVA sugli infissi è un argomento piuttosto complesso che, specialmente nell’ultimo periodo, sta riscuotendo enorme interesse. E se stai per acquistare nuovi infissi e serramenti, magari sfruttando i nuovi incentivi, e vuoi sapere come viene calcolata l’IVA sul preventivo, sei nel posto giusto. 


Leggendo questo breve articolo scoprirai in quali casi l’IVA sugli infissi è al 4%, al 10% o al 22%. E scoprirai anche come la squadra Coges Infissi, la squadra dei serramenti sicuri in tutta Italia, può aiutarti a trovare infissi e serramenti a misura delle tue esigenze, con un supporto a 360°.

Applicare l’IVA sui serramenti: i casi più comuni

Per stabilire l’esatta aliquota sui serramenti, il serramentista deve avere e analizzare tanti documenti di fondamentale importanza:

  • Titoli edilizi;
  • Categoria catastale;
  • Dati di fatturazione.

Per questo motivo, in mancanza della documentazione adeguata, spesso si preferisce fare delle ipotesi basandosi sulle situazioni più comuni.

Nonostante ciò, è bene specificare che l’Iva sugli infissi non è sempre uguale.

Da qualche anno, l’Agenzia delle Entrate consente di usufruire dell’IVA agevolata del 4% o 10% rispetto a quella standard del 22%, ma esiste una lista molto lunga di casi, tutti diversi tra loro.

La prima cosa importante da specificare è che tutti gli “addetti ai lavori” dovrebbero conoscere nei dettagli la normativa vigente per facilitare al cliente la procedura d’acquisto, evitando problemi con l’Agenzia delle Entrate. 

Proprio per questo, Coges Infissi mette al tuo fianco una squadra di professioni qualificati e preparati sulle normative in vigore per garantirti il risultato senza brutte sorprese.

Vediamo ora nel dettaglio i casi più comuni per calcolare l’Iva sugli infissi, ma ricorda che queste sono solo ipotesi. Infatti, tutto dipende dalla tipologia dell’immobile, dal tipo di intervento effettuato e dai requisiti dell’acquirente.

Iva su infissi per la prima casa

Se stai pensando di costruire, ampliare o ultimare la tua prima casa, sul serramento e sulla manodopera si applicherà l’IVA del 4%.

Fai però attenzione ad un particolare: a lavori ultimati, la parte ampliata non deve costituire un’unità immobiliare distaccata e non deve essere possibile attribuirgli caratteristiche di lusso.

Iva su infissi per la seconda casa: 4% 0 10%?

Qui la questione è leggermente più complessa. Se si parla di fornitura di serramenti per nuove abitazioni, basta che non siano di lusso, l’IVA è al 4% per:

  • fornitura di infissi;
  • fornitura e installazione dei serramenti a favore dell’impresa che costruisce per poi rivendere.

Invece, l’IVA al 10% si applica in caso di:

  • fornitura e installazione di serramenti nei confronti di soggetti che non sono l’impresa edile che costruisce e rivende;
  • sostituzione o installazione di infissi per costruzioni rurali.

Altri casi che prevedono l’applicazione dell’IVA al 4% e al 10%

Nella realizzazione di costruzioni rurali destinate ad abitazione del proprietario del terreno o di addetti alla sua coltivazione, si applica l’IVA al 4% per l’installazione e fornitura di infissi e serramenti.

Poi, ci sono anche altri casi che prevedono l’applicazione dell’IVA al 10% per la fornitura e installazione di infissi: 

  • edifici assimilati Tupini (ad esempio caserme, case di cura, scuole, carceri, ecc.);
  • interventi di restauro (ristrutturazione edilizia o urbanistica);
  • opere di urbanizzazione;
  • manutenzione ordinaria e straordinaria.

E l’IVA Infissi al 22%? 

Ecco quando si applica. 

IVA Infissi 22% e la questione “beni significativi”

Saliamo con la percentuale. 

L’IVA al 22% si applica in tutti gli altri casi di fornitura, con o senza installazione, di serramenti per:

  • immobili di lusso;
  • costruzione di uffici;
  • immobili con destinazione abitativa non privata;
  • interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria su immobili con destinazione abitativa prevalentemente privata (ma con eccezioni, come specificato nei prossimi paragrafi).

A queste informazioni, aggiungiamo che la ditta che sarà incaricata della sostituzione degli infissi compilerà ovviamente una fattura. Sulla stessa fattura saranno indicate voci come “prestazioni di servizi” (costo della manodopera) e “beni significativi” (costo degli infissi stessi).

Se non hai mai sentito parlare di beni significativi, continua a leggere il prossimo paragrafo.

Iva sugli infissi: cosa sono i beni significativi e le parti staccate

In linea generale, quello che devi sapere se stai ristrutturando la tua casa e pensi alla sostituzione degli infissi, è che ti verrà applicata l’IVA al 22% sui beni significativi e l’IVA al 10% per le parti staccate dai beni significativi. La questione è delicata e merita un approfondimento.

Quali sono i beni significativi?

L’elenco è stato definito diversi anni fa e comprende:

  • Infissi esterni ed interni
  • Caldaie
  • Ascensori e montacarichi
  • Videocitofoni
  • Condizionatori e strumenti per il riciclo dell’aria
  • Sanitari e rubinetteria da bagno
  • Impianti di sicurezza.

E le parti staccate? 

Per parti staccate dai beni significativi, si intendono invece:

  • Zanzariere
  • Tapparelle e scuri
  • Veneziane
  • Inferriate o grate di sicurezza
  • Controtelai
  • Elementi di rifinitura, come contro- davanzali e coprifili.

A questo punto potrebbe sorgere spontanea una domanda: ma questi beni sono da considerare autonomi o come parti essenziali degli infissi? 

Anzi, le domande sono due: questi beni non dovrebbero forse essere soggetti ad aliquota mista?

In realtà, se il valore complessivo dei servizi e dei beni non significativi supera quello del bene significativo, a tutta la fattura sarà applicata l’IVA del 10%.

Poi, c’è da fare anche un’altra precisazione: su beni significativi l’IVA al 10% non è applicabile su di essi ma sulla manodopera sì. 

Ora, vediamo cosa fare nel caso tu stia semplicemente ristrutturando casa.

Iva sugli infissi se stai solo ristrutturando casa

Se stai pensando di sostituire gli infissi semplicemente per risparmiare dal punto di vista energetico, devi sapere che si tratta di opere di manutenzione ordinaria, dunque soggetta all’IVA del 10% sul costo della manodopera e su una parte di beni significativi (pari alla prestazione di servizi). Sulla parte restante sarà applicata l’iva al 22%.

La regola generale, come indicato dall’Agenzia delle Entrate, è questa:

in caso di manutenzione ordinaria e straordinaria, sui beni significativi può essere applicata l’Iva al 10%, se il loro valore non supera la metà di quello dell’intera prestazioneIn pratica, se il valore del bene significativo (infissi) supera la metà dell’intera prestazione, l’IVA al 10% per i beni significativi si può applicare solo fino a concorrenza del valore ottenuto sommando manodopera, materie prime e altri beni finiti che non rientrano nella categoria dei beni significativi.

Gli infissi di casa sono davvero importanti per il benessere di chi la abita e affrontare la spesa al 10% di IVA risulta essere un grosso vantaggio.

Un infisso prestazionale accresce notevolmente il valore dell’immobile. Ma i costi per soluzioni di ultima generazione non sono affatto bassi. È giusto dirlo. Però, ricordiamo che il risparmio energetico sarà costante nel tempo e permetterà di ammortizzare la spesa effettuata. Poi, ci sono anche i nuovi incentivi per il risparmio energetico da considerare e che il nostro Ufficio Fiscale può aiutarti ad ottenere senza stress con garanzia di risultato.

Tornando sull’IVA Infissi, i parametri da considerare sono tanti e quelli che abbiamo visto sono solo alcuni casi, appunto i più comuni. Solo una cosa è certa: senza una precisa analisi del caso specifico diventa difficile sia trovare una soluzione su misura sia calcolare in modo preciso l’IVA e, dato che prima abbiamo chiamato in causa anche gli incentivi, calcolare la giusta detrazione fiscale. 

Ecco perché diventa fondamentale affidarsi a professionisti qualificati per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. 

E la squadra Coges Infissi può aiutarti ad ottenere il risultato che ti aspetti, senza brutte sorprese. 

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