Ecobonus 2025 e Bonus Casa 2026: storia, evoluzione e novità delle agevolazioni per l’efficienza energetica

1 — Introduzione: la trasformazione degli incentivi per l’edilizia e l’efficienza energetica

Negli ultimi quindici anni il sistema italiano delle detrazioni per l’edilizia ha conosciuto una trasformazione sostanziale, passando da un insieme di misure parziali e spesso soggette a proroghe incerte a un impianto più organico, leggibile e programmabile, centrato su due pilastri distinti e complementari: il Bonus Casa per il recupero edilizio e l’Ecobonus per l’efficienza energetica misurabile, con regole di fruizione uniformate e maggiori presidi documentali a garanzia dell’effetto sugli immobili esistenti. Questa evoluzione ha risposto a due esigenze convergenti: ridurre i consumi e le emissioni del patrimonio edilizio da un lato, e favorire la sicurezza, la funzionalità e il comfort delle abitazioni dall’altro, consentendo a famiglie e imprese di pianificare interventi graduali con un orizzonte temporale decennale per la fruizione fiscale.

La storia ed evoluzione dell’Ecobonus nasce con la Finanziaria 2007 come misura dedicata agli interventi su edifici esistenti che riducono in modo misurabile il fabbisogno energetico, consolidando nel tempo categorie di spesa tipiche (involucro, infissi, impianti), requisiti minimi prestazionali, asseverazioni tecniche e comunicazioni ENEA per le tipologie che lo richiedono, in un percorso che oggi sfocia nella traiettoria 2025–2028 con una fase transitoria e un approdo a regime più sobrio e stabile. La storia ed evoluzione del Bonus Casa, originariamente “Bonus Ristrutturazioni”, ha invece sostenuto il recupero edilizio su un perimetro ampio di opere (manutenzione straordinaria, restauro, sicurezza, accessibilità), culminando nel 2026 in una forma semplificata pensata come infrastruttura fiscale stabile per la riqualificazione ordinaria e straordinaria degli edifici esistenti, in complementarità con l’Ecobonus.

In questo contesto, il 2025 rappresenta un anno di transizione per l’Ecobonus, con una distinzione tra abitazione principale e altri immobili che incentiva a intervenire per primi sulla residenza, mentre dal 2026 il Bonus Casa assume una veste più lineare, con tetti per unità e un’aliquota uniforme che facilitano le scelte dei contribuenti indipendentemente dalla complessità tecnica degli interventi. Il punto di caduta del 2028, con la stabilizzazione di un’aliquota unica in Ecobonus, riduce la volatilità e favorisce la programmazione multi‑annuale, con benefici concreti anche per le filiere produttive e di posa che operano su orizzonti di commessa più prevedibili.

Tabella di orientamento rapido

Aspetto

Bonus Casa

Ecobonus

Finalità

Recupero edilizio su edifici esistenti, inclusi sicurezza e accessibilità 

Efficientamento energetico misurabile su edifici esistenti 

Prove tecniche

Titoli edilizi; ENEA se l’opera genera risparmio energetico previsto 

Asseverazioni, APE ove richiesto; invio ENEA entro 90 giorni a fine lavori 

Fruizione

10 rate annuali in dichiarazione dei redditi 

10 rate annuali in dichiarazione dei redditi 

Focus operativo

Opere edilizie e impiantistiche non energetiche tipizzate 

Involucro, infissi ad alte prestazioni, impianti efficienti e ibridi 

2 — Sezione 1: Il Bonus Casa 2026

Il Bonus Casa 2026 è la detrazione di riferimento per gli interventi di recupero e manutenzione straordinaria su edifici esistenti regolarmente accatastati, applicabile a unità residenziali principali e secondarie, pertinenze e parti comuni condominiali, con esclusione delle nuove costruzioni e degli immobili non ultimati che esulano dalla ratio del recupero del patrimonio. Possono beneficiarne le persone fisiche soggette a IRPEF che sostengono le spese e figurano come intestatarie delle fatture, incluse le figure tradizionalmente ammesse (proprietari, nudi proprietari, titolari di diritti reali, detentori legittimi come inquilini e comodatari, familiari conviventi che partecipano ai pagamenti) nel rispetto della regolarità formale e sostanziale della detenzione e dell’utilizzo dell’immobile.

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Interventi ammissibili

Il perimetro degli interventi riconducibili al Bonus Casa include le opere di manutenzione straordinaria e di recupero che incidono sulla funzionalità, la sicurezza e il comfort dell’unità o delle parti comuni, oltre agli interventi per l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche che rivestono un ruolo sociale e di tutela della persona. Rientrano tipicamente rifacimenti impiantistici elettrici e idrici, consolidamenti locali e strutturali, ripristini di coperture e solai, rinnovi di bagni e cucine, posa di porte blindate e sistemi di sicurezza, installazione di ascensori e montascale, nonché lavori che, pur producendo un risparmio energetico, non ricadono nelle categorie specifiche dell’Ecobonus e dunque vengono correttamente imputati alla detrazione per ristrutturazioni.

Punti operativi essenziali per l’inquadramento

  • Distinguere fin dall’inizio tra opere edilizie “pure” e interventi con requisiti energetici tipizzati, così da allocare correttamente la spesa tra Bonus Casa ed Ecobonus e prevenire sovrapposizioni non ammesse sulla stessa voce.
  • Verificare la regolarità catastale e la disponibilità dei titoli edilizi necessari prima dell’avvio lavori, allineando cronologia di contratti, SAL, fatture e pagamenti.
  • In presenza di risparmio energetico per tipologie soggette a comunicazione, pianificare l’invio ENEA entro 90 giorni dalla fine lavori, integrando i dati tecnici e di spesa richiesti.

Aliquota, massimali e fruizione

La fruizione del Bonus Casa avviene tramite detrazione IRPEF in dieci rate annuali di pari importo, a partire dall’anno di imposta successivo al pagamento, con una struttura 2026 orientata alla semplicità di tetti per unità e aliquota uniforme che riduce la variabilità e facilita la pianificazione ordinata di interventi seriali o su più immobili. Eventuali aggiustamenti di dettaglio su tetti e percentuali possono discendere dalle leggi di bilancio annuali o da prassi interpretative, motivo per cui è buona prassi verificare al momento della spesa le condizioni in vigore pur nel quadro di stabilità e continuità promosso dalla riforma.

Tabella — Struttura di base Bonus Casa 2026

Voce

Regola

Ambito

Edifici esistenti e accatastati, incluse parti comuni 

Fruizione

10 rate annuali di pari importo in dichiarazione 

Aliquota

Struttura semplificata e uniforme sull’anno di competenza 

Tetti

Per unità immobiliare, definiti da legge e prassi vigenti 

Operatività e adempimenti

La tracciabilità dei pagamenti è cardine operativo e probatorio: il bonifico parlante con causale normativa, codice fiscale del beneficiario e identificativo fiscale del fornitore consente di ancorare in modo univoco la spesa all’intervento e alla detrazione, minimizzando i rischi in controllo. Le fatture devono essere intestate a chi porta in detrazione e la data del pagamento determina l’anno di competenza, per cui occorre sincronizzare cronologie di SAL, fatture e bonifici, evitando disallineamenti tra fine lavori e pagamenti che creano ambiguità.

Checklist minima per la pratica

  • Corrispondenza tra contratti, SAL, fatture e bonifici parlanti, con causali corrette e riferimenti fiscali completi.
  • Titoli edilizi e documentazione fotografica di cantiere quando utile alla ricostruzione dei passaggi.
  • Conservazione di tutta la documentazione per l’intero decennio di fruizione, incluse eventuali ricevute ENEA.

Valore strategico del Bonus Casa 2026

Il Bonus Casa in versione 2026 fornisce una base fiscale solida e stabile per rifacimenti e messe a norma su edifici esistenti, libera dall’incertezza tipica di proroghe annuali e perfettamente integrabile con l’Ecobonus quando il progetto preveda anche misure energetiche tipizzate, a condizione di tenere separate le voci di spesa e la documentazione. Per un’azienda di infissi, questa cornice consente di pianificare con i clienti percorsi in cui la sostituzione dei serramenti ad alte prestazioni viene correttamente inquadrata in Ecobonus, mentre gli interventi accessori non energetici sul foro finestra o sugli ambienti interni possono collocarsi in Bonus Casa, con un cronoprogramma coerente e massimo presidio documentale.

3 — Sezione 2: L’Ecobonus 2025–2028

L’Ecobonus è la detrazione dedicata agli interventi che migliorano in modo misurabile l’efficienza energetica degli edifici esistenti, con requisiti prestazionali, asseverazioni e comunicazioni a presidio del risultato, e con una fruizione fiscale decennale analoga a quella del Bonus Casa ma orientata specificamente a involucro e impianti. La traiettoria 2025–2028 introduce una fase transitoria che valorizza gli interventi sulla prima casa nel 2025, per poi ridurre gradualmente le aliquote e approdare a un regime uniforme che consolida stabilità e prevedibilità sia per i contribuenti sia per la filiera produttiva.

Beneficiari e immobili ammessi

Possono accedere i contribuenti soggetti a IRPEF o IRES che sostengono spese su edifici esistenti, regolarmente accatastati o con accatastamento richiesto, e in alcuni casi dotati di impianto di climatizzazione invernale funzionante quando previsto dalla tipologia di intervento, con ammissibilità estesa a unità residenziali principali e secondarie, parti comuni condominiali e, nei limiti previsti, immobili strumentali o a uso professionale. Sono esclusi edifici in costruzione e ampliamenti, coerentemente con la finalità di intervenire sul patrimonio esistente dove il risparmio energetico è effettivamente misurabile e confrontabile rispetto a una baseline.

Punti di controllo preliminare

  • Verificare la sussistenza dei requisiti dimensionali e funzionali dell’impianto termico laddove richiesti dalla categoria di intervento.
  • Accertare la regolarità catastale e l’eventuale presenza di vincoli o tutele che impongano scelte tecniche o titoli specifici.
  • Definire sin da subito la distinzione tra voci Ecobonus e voci Bonus Casa per prevenire sovrapposizioni inammissibili.

Interventi agevolabili

Tra gli interventi tipici rientrano la sostituzione di infissi e serramenti con modelli ad alte prestazioni e posa qualificata, l’isolamento dell’involucro opaco (pareti, coperture, solai) con rispetto dei limiti di trasmittanza per zona climatica, l’installazione di schermature solari idonee e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi efficienti come le pompe di calore, anche in configurazione ibrida ove consentito. Ogni categoria prevede requisiti prestazionali e documentali specifici, con asseverazioni tecniche e, quando richiesto, APE post‑intervento, oltre all’invio all’ENEA entro 90 giorni dalla fine lavori per le tipologie che lo prevedono.

ecobonus casa 2026 coges infissi

Tabella — Esempi di categorie e presidi tecnici

Categoria

Requisiti tipici

Presidi documentali

Infissi

Trasmittanza per zona climatica, posa qualificata, tenuta e ponti termici ridotti 

Schede tecniche, dichiarazioni di prestazione, asseverazione 

Coibentazioni

Trasmittanze limite, continuità dell’isolamento, assenza di condensazioni interstiziali 

Relazione tecnica, stratigrafie, asseverazione 

Impianti (pompe di calore)

Efficienze minime, corretta curva di mandata, dimensionamento su fabbisogno ridotto 

Schede prodotto, asseverazione e, se richiesto, APE post‑intervento 

Aliquote e timeline 2025–2028

La timeline delle aliquote riflette la logica di favorire gli interventi anticipati sulla residenza principale per poi convergere a regime su livelli stabili e uniformi nel medio periodo.

Anno

Abitazione principale

Altri immobili

Nota

2025

50% 

36% 

Finestra transitoria favorevole alla prima casa 

2026

50% (da confermare)

30%–36% secondo quadro  

Passo di riduzione e allineamento 

2027

36% 

30% 

Avvicinamento al regime 

2028

30% 

30% 

Stabilizzazione su aliquota unica 

Questa struttura rende evidente l’opportunità di priorizzare nel 2025 gli interventi energetici sulla prima casa, in particolare per le aziende di infissi che possono guidare il cliente nella sostituzione dei serramenti ad alte prestazioni e nella coibentazione dell’involucro laddove economicamente e tecnicamente conveniente.

Limiti di spesa per tipologia

I massimali dipendono dalla categoria di intervento e, combinati con l’aliquota dell’anno, determinano la detrazione massima fruibile per unità immobiliare, imponendo una progettazione che tenga insieme requisiti, prestazioni e dimensionamento degli importi per ottimizzare la capienza fiscale decennale.

Categoria

Tetto per unità

Indicazioni

Riqualificazione energetica globale

fino a 100.000 € 

Interventi integrati con riduzione del fabbisogno primario 

Coibentazioni (pareti, coperture, solai)

fino a 60.000 € 

Rispetto delle trasmittanze per zona climatica 

Infissi e serramenti

fino a 60.000 € 

Prestazioni certificate e posa a regola d’arte 

Schermature solari

fino a 60.000 € 

Requisiti per tipologia e orientamento 

Pompe di calore / generatori ammessi

fino a 30.000 € 

Efficienze minime e corretta progettazione 

Adempimenti tecnici e documentali

La qualità documentale è decisiva quanto la qualità tecnica: alle tradizionali regole di tracciabilità dei pagamenti si affiancano asseverazioni, schede tecniche, relazioni e, ove previsto, APE post‑intervento, con invio ENEA entro 90 giorni dalla fine lavori per le tipologie soggette, così da ancorare il diritto alla detrazione a un fascicolo tecnico‑fiscale coerente e difendibile.

Tre regole d’oro

  • Assicurare congruità tra progetto, materiali, impianti e asseverazioni, allineando cronologia di SAL, fatture, bonifici e fine lavori.
  • Usare bonifici parlanti con causali corrette e riferimenti fiscali completi, evitando mezzi non tracciabili o causali generiche.
  • Caricare su ENEA i dati completi entro i termini, conservando ricevute e allegati tecnici per tutto il decennio di fruizione.

Fruizione, trasferibilità e opzioni alternative

La detrazione si utilizza in dieci rate annuali di pari importo e, in caso di vendita dell’immobile, salvo diverso accordo nell’atto, le quote residue si trasferiscono all’acquirente, preservando la continuità del beneficio e il valore fiscale incorporato nell’unità immobiliare. Le opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) non sono più modalità ordinarie e restano eventualmente limitate a casistiche specifiche, con la regola generale che torna alla detrazione in dichiarazione per aumentare controllo, trasparenza e stabilità del sistema.

Ecobonus come driver di innovazione

L’Ecobonus ha funzionato come motore di innovazione, accelerando l’adozione di serramenti ad alte prestazioni, sistemi isolanti evoluti e pompe di calore, spesso integrati con rinnovabili, con un impatto concreto sui consumi e sul comfort degli edifici, specie quando gli interventi sono progettati come pacchetti integrati involucro‑impianti. Nella fase 2025–2028 questo ruolo si consolida con procedure digitali più ordinate, controlli mirati e una convergenza a regime che riduce gli shock di mercato e aiuta le imprese a investire in competenze e qualità della posa.

4 — Sezione 3: Relazione e cumulabilità tra Bonus Casa ed Ecobonus

Bonus Casa ed Ecobonus sono pensati per coesistere nello stesso progetto, a condizione di non agevolare due volte la stessa spesa e di mantenere una contabilità separata per voci, con fatture e bonifici parlanti coerenti alla misura prescelta, evitando sovrapposizioni che verrebbero contestate in sede di controllo. La strategia corretta assegna a Ecobonus le lavorazioni con requisiti energetici tipizzati (involucro, infissi ad alte prestazioni, impianti efficienti), e a Bonus Casa le opere edilizie non energetiche o energetiche non tipizzate, garantendo piena trasparenza e massimizzazione del beneficio fiscale complessivo.

Tabella — Esempi di combinazione corretta

Intervento

Misura consigliata

Nota

Rifacimento bagno e impianto idrico

Bonus Casa 

Opera edilizia non energetica 

Sostituzione infissi ad alte prestazioni

Ecobonus 

Requisiti di trasmittanza e posa qualificata 

Isolamento copertura o pareti

Ecobonus 

Limiti di trasmittanza per zona climatica 

Montascale/ascensore e rampe

Bonus Casa 

Accessibilità e barriere architettoniche 

Ripristini non termici su parti comuni

Bonus Casa 

Interventi edilizi di finitura o sicurezza 

Un ulteriore elemento da considerare è il limite IRPEF per redditi elevati: dal 2025 opera un meccanismo di affievolimento del beneficio oltre determinate soglie, pensato per l’equità distributiva, che rende opportuno valutare capienza decennale e sequencing degli interventi per non disperdere le aliquote in riduzioni di beneficio o incapienza. In tale quadro, il biennio 2025–2026 suggerisce di prioritizzare gli interventi energetici sulla prima casa nel 2025 (esempio classico: serramenti e coibentazione del sottotetto) e imputare al Bonus Casa le opere non energetiche o non tipizzate in Ecobonus, mantenendo cronoprogrammi e voci contabili nettamente separati.

Errore da evitare e best practice in sintesi

  • Evitare di imputare la stessa voce di spesa a due detrazioni, predisponendo fin dall’offerta un capitolato che separa chiaramente lavorazioni Ecobonus e Bonus Casa.
  • Non sottovalutare la posa in opera per gli infissi: un prodotto ad alte prestazioni con posa non qualificata disperde risultato tecnologico e, in taluni casi, invaliderebbe i requisiti.
  • Programmare l’invio ENEA come fase del cantiere, non come adempimento a posteriori, così da prevenire omissioni o ritardi.

Faq degli utenti

Qual è la differenza principale tra Bonus Casa ed Ecobonus?

Il primo finanzia il recupero edilizio, il secondo l’efficienza energetica con requisiti e asseverazioni; la fruizione è simile ma i perimetri tecnici e i massimali differiscono.

Posso usarli insieme?

Sì, se separi le voci e non agevoli due volte la stessa spesa; servono fatture e bonifici distinti, con causali coerenti.

Serve sempre l’ENEA?

Solo quando l’intervento rientra tra quelli che generano risparmio energetico per i quali l’invio è previsto; il termine è 90 giorni dalla fine lavori.

È prudente pagare con carta?

Il bonifico parlante resta la strada più sicura perché collega in modo esplicito spesa, norma, beneficiario e fornitore.

Cosa succede se vendo l’immobile?

Le quote residue, salvo diverso accordo, passano all’acquirente e mantengono la ripartizione decennale.

Casi di esempio

Immagina un proprietario che, nel 2025, decide di intervenire sulla propria abitazione principale perché i serramenti sono obsoleti e il sottotetto disperde calore. La scelta più razionale è concentrare subito gli interventi energetici su infissi ad alte prestazioni e isolamento del sottotetto, qualificandoli nell’ambito dell’Ecobonus per sfruttare la finestra transitoria più favorevole prevista per la prima casa. In parallelo, lo stesso proprietario programma per il 2026 i lavori interni non energetici, come il rifacimento del bagno e l’aggiornamento dell’impianto idrico, imputandoli al Bonus Casa. La gestione resta ordinata grazie a contabilità e pagamenti separati, con bonifici parlanti coerenti e, quando richiesto, trasmissione ENEA entro i termini: così si evitano sovrapposizioni e si massimizza il beneficio fiscale lungo i dieci anni di fruizione.

In un contesto condominiale, la dinamica è simile ma più articolata. L’assemblea approva la coibentazione della facciata per ridurre le dispersioni e migliorare il comfort degli alloggi: l’intervento viene inquadrato nell’Ecobonus con un progetto energetico che definisce stratigrafie, limiti di trasmittanza e lavorazioni. Molti condòmini decidono, nello stesso cantiere, di sostituire i propri infissi: se i serramenti soddisfano i requisiti prestazionali e la posa è qualificata, anche questa spesa rientra nell’Ecobonus, con pratiche individuali coordinate e invio ENEA a fine lavori. Le eventuali opere non termiche sulle parti comuni, come ripristini estetici o manutenzioni non attinenti al risparmio energetico, vengono invece correttamente imputate al Bonus Casa, con un riparto chiaro delle spese e una documentazione che allinea delibere, SAL, fatture e bonifici.

Un ulteriore esempio riguarda la seconda casa dotata di una caldaia tradizionale che il proprietario vorrebbe sostituire. Dal 2025 la sostituzione dell’unico impianto alimentato esclusivamente a combustibili fossili non è agevolabile nell’Ecobonus, quindi la strategia cambia: si valuta una soluzione ibrida o con quota rinnovabile, eventualmente abbinata a un pacchetto d’involucro che riduca i fabbisogni e migliori la resa dell’impianto. Nel frattempo, gli interventi non energetici necessari all’unità (come opere interne, adeguamenti non termici o piccoli lavori edilizi) vengono pianificati in Bonus Casa, mantenendo la separazione delle voci di spesa e dei pagamenti per garantire una fruizione lineare e difendibile in dichiarazione. In tutti questi scenari, la chiave è il progetto iniziale: distinguere con precisione cosa rientra nell’Ecobonus e cosa nel Bonus Casa permette di costruire un percorso di lavori coerente, massimizzare le opportunità dell’anno più favorevole e ridurre al minimo i rischi formali.

5 — Il supporto di Coges

L’attuale finestra dell’Ecobonus consente una detrazione fino al 50% per gli interventi energetici sulla prima casa e al 36% per gli altri immobili, per questo conviene pianificare ora la sostituzione di infissi e gli interventi sull’involucro così da capitalizzare le aliquote più favorevoli prima della progressiva riduzione prevista nei prossimi anni. Coges accompagna ogni fase: dal sopralluogo alla scelta di serramenti con trasmittanza conforme alla zona climatica, dalla posa qualificata che elimina i ponti termici alla gestione completa della pratica, con fatture e bonifici parlanti coerenti e invio ENEA entro 90 giorni quando richiesto, in modo che progetto, cantiere e documentazione viaggino allineati.

L’assistenza include il governo dei requisiti tecnici e della documentazione: schede di prodotto e dichiarazioni di prestazione degli infissi, asseverazioni a firma di professionisti abilitati, eventuale APE post‑intervento, titoli edilizi ove necessari e un fascicolo tecnico‑fiscale costruito per resistere ai controlli, perché la qualità della pratica vale quanto la qualità dell’installazione. La detrazione si utilizza in dieci quote annuali di pari importo a partire dall’anno successivo al pagamento, per cui è essenziale sincronizzare SAL, fatture e bonifici in modo da agganciare ogni spesa all’anno di competenza e sfruttare appieno la capienza fiscale lungo l’intero decennio.

Sul perimetro delle tecnologie ammissibili, dal 1° gennaio 2025 non rientra più l’agevolazione per la sostituzione dell’unico impianto di riscaldamento alimentato esclusivamente a combustibili fossili, mentre restano percorribili soluzioni ibride o con quota rinnovabile in presenza dei requisiti minimi, scelta che ha senso progettare insieme al pacchetto infissi‑involucro per massimizzare rendimento e comfort. Per gli infissi il tetto di spesa in Ecobonus arriva fino a 60.000 € per unità immobiliare, con limiti analoghi per coibentazioni opache e con un massimale fino a 100.000 € per riqualificazione energetica globale e fino a 30.000 € per pompe di calore, fermo restando che le aliquote si applicano a questi massimali e che i valori di trasmittanza e i rendimenti vanno rispettati secondo zona climatica.

Operativamente, le norme di buona esecuzione e di prova del diritto restano inderogabili: pagamenti tracciabili con bonifico parlante e causali corrette, fatture intestate a chi detrae, comunicazione all’ENEA entro 90 giorni per le tipologie che la richiedono e conservazione ordinata delle carte per tutta la durata delle dieci annualità, con possibilità di trasferire all’acquirente le quote residue in caso di vendita salvo diverso accordo in atto. Per i condomìni, Coges coordina la distinzione tra interventi sulle parti comuni in Ecobonus (isolamento dell’involucro, infissi comuni dove previsti) e ripristini non termici in Bonus Casa, con pratiche condivise per le lavorazioni condominiali e pratiche individuali per i serramenti dei singoli, allineando delibere, riparti, SAL e invii ENEA.

Per verificare l’ammissibilità dei tuoi infissi e dimensionare correttamente tetti di spesa, aliquote e documentazione, Coges propone un’analisi tecnica preliminare che si conclude con un preventivo comprensivo delle pratiche, così da entrare in cantiere con certezze su requisiti, adempimenti e tempistiche. Il consiglio è di prenotare al più presto la valutazione della tua abitazione: la priorità alla prima casa nel 2025 è un vantaggio concreto e, con l’ingresso nel 2026, le detrazioni si ridurranno, per cui anticipare la sostituzione dei serramenti e gli interventi sull’involucro consente di bloccare oggi condizioni più favorevoli e di arrivare al nuovo regime con una casa già più efficiente, confortevole e pronta al futuro.

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